OGGI TOCCA A TE.
O anche: The pen is stronger than the sword.


Bene.
A questo punto presta molta attenzione, tu.
Si, proprio tu. Non altri. Tu che nel tentativo di sputtanarmi risulti solo essere in fissa per me, come un maniaco segaiolo. Da mesi. Leggendo TUTTO ciò che scrivo, fedele come un cagnolino. Tu che la tua ENORME coda di paglia (proprio quella a cui mi riferivo nel mio pezzo dello scorso luglio) la conosci assai bene, perchè hai reagito esattamente come io volevo che tu reagissi, sapendo bene che quel pezzo era dedicato a te. E come un bambino dell'asilo sei andato dalla maestra a dirle che ce n'era un altro cattivo cattivo che ti faceva la bua, non essendo in grado di risolvertela da solo. Tu che oltretutto quel pezzo lo hai letto - arrovellandoti silenziosamente - ben prima che io andassi via (perché TI HO VISTO mentre lo leggevi) ma che sei stato MUTO - non dicendo una sola a parola a me o a chiunque altro lì dentro - fintanto che non c'ero più, e solo allora - dal giorno dopo - hai cominciato a renderlo pubblico, a fare il gradasso, a stamparlo per tutti, a scrivere cose di cui dovresti stare attento, avendo ancora il coraggio di dire agli altri che "non hanno palle".
Si, tu che rendi invisibile il tuo profilo Facebook da bimbominchia, così da poter scrivere le tue spacconate da scolaretto senza correre il rischio che ti leggano, autocompiacendoti della tua stessa meschinità, ridendo da solo (come i matti) su stupide battute che sarebbero dirette ad altri, ma che però hai impossibilitato alla lettura... visto che tu invece sei l'esempio di cosa significhi avere le palle, eh?
Tu che fai pubblicare falsi annunci su "Porta Portese" credendoti divertente.
Tu che perdi tempo a scimmiottare le mie immagini, ossessionato da me.
Presta attenzione, coglione.
Perché se vuoi ridere, se davvero lo scopo di questo GIOCO è ridere, allora ride bene chi ride ultimo.

E non dimenticare che per me lo scopo di tutto ciò è divertire i MIEI lettori.
Capisci la leggera sfumatura? La tua, senza un pubblico, è un'ossessione unicamente diretta a me.
Invece il mio è semplice INTRATTENIMENTO ;)

"Diverse tattiche ognuna con un peso,
prova ad abbattere 21 Tyson,
sei sopra al ring dei pesi massimi,
non puoi sbagliarti hanno strumenti per convincerti"

(Cor Veleno).


La differenza sostanziale tra noi due - in questo gioco - è che io so perfettamente come funzionano le cose lì dentro, perché mio malgrado ci ho passato diversi mesetti della mia vita. Posso sempre immaginare la scena. Mentre tu non hai la minima idea di ciò che succede qui fuori, credendo di avere a che fare con un singolo.
Credendo, ingenuamente, che il confronto sia unicamente con me. Non con una moltitudine.

Perché l'ho già spiegato questa estate anche al tuo padrone: io opero a più livelli sulla COMUNICAZIONE, sulla PERCEZIONE di essa e sull'OPINIONE che può generare negli altri, e fintanto che cerchi di fottermi in questo campo, con me hai già perso.
Hai potuto vederlo tu stesso, con i tuoi occhi, con quello che poi è successo lì dentro a luglio, che se voglio "la penna ferisce più della spada". Blog docet.

Ascolti programmi radiofonici da cerebrolesi come "Lo Zoo di 105" e ridi.
Da provinciale quale sei, scrivi cose da diario delle scuole medie usando termini infantili come "suca" e "rosicone" (roba da anni '80, nella città che ti da' casa e lavoro) e ridi.
Per otto ore al giorno, asservito, ridi.
Scrivi minchiate su Facebook e ridi.
Credi di essere uno davvero furbo furbetto e ridi. Ridi di me? Ecco, bravo: RIDI!!!
Che magari fai ridere anche qualche collega, e ridete in cinque. Cinque a uno, come metafora delle seghe che ti fai ogni giorno davanti al computer.
Sempre perché tu credi che dall'altra parte, qui fuori, ce ne sia uno.

Immagina invece la scena da un'altra prospettiva: immagina il cortile per l'ora d'aria e le quattro mura della ditta in cui lavori, poi le quattro pareti del tuo ufficio, circoscrivi quella manciata di metri quadrati e fai finta di guardarti dall'alto mentre ridi, anche se ridete in cinque. Poi immagina - dall'altra parte - un'intera, multiforme, colorata community sparsa per tutta la nazione (la cui stessa eterogeneità territoriale è già ricchezza) composta da grafici, illustratori, scrittori, designers, webmasters, magazine specializzati, semplici lettori, amici, appassionati, etc. etc. che ogni settimana leggono anche loro, che post dopo post seguono tutta la vicenda (anche da un certo bancone di Via Sannio, hai presente?) e ridono di te, di quello che fai, di COME lo fai. Ridono. E sono una moltitudine.
UNA MOLTITUDINE CHE RIDE DI TE.
Allora, messa in questo modo, se potessino ascoltare queste risate: quelle di un povero sfigato chiuso dentro al suo ufficio da una parte, contro quelle di un'indefinibile moltitudine creativa dall'altra... secondo te CHI è che ride bene e CHI è che ride ultimo?

Smettila di essere ossessionato da me, che sei patetico.
Finiscila adesso, che tu - proprio tu - non hai davvero un cazzo da ridere!
Pensa a lavorare, piuttosto. Senza perdere tempo su Facebook durante l'orario di lavoro (o cercando di dimostrare a te stesso di essere ancora un grafico, facendo sciocche parodie con Photoshop), senza RUBARE la fiducia che il tuo padrone sembra ancora avere in te, nonostante gli rubi continuamente da sotto al suo naso i capi di marca che lui acquista come campioni. Che rubare in casa ad un ebreo è il peggio del peggio che si possa fare, sai? E' quasi un paradosso, considerando che il tuo guinzaglio è ben stretto nelle sue mani.
Quindi abbassa lo sguardo se mi incontri, smettila di abbaiare inutilmente e torna con la coda tra le gambe nello stalag che ti meriti, prima che anche il tuo padrone ti urli di stare a cuccia. Prima di farti male.